


Piazza Madonna della Guardia
Cuore del Centro storico di Borghetto Santo Spirito, Piazza Madonna della Guardia racchiude alcune delle principali bellezze di Borghetto Santo Spirito. Nella Piazza si trova l’unica delle quattro Porte di cui il borgo era dotato in origine: la porta occidentale verso Ceriale. Le prime due Porte, quella della Marina, detta “il Portello” o “Portino” e quella di Loano, detta anche “Porta del Verzario”, scomparvero abbattute dai genieri dell’Armata francese rivoluzionaria, che nel 1794 aveva occupato la riviera di ponente e il territorio di Borghetto, in vista della battaglia napoleonica di Loano. La terza porta “di Toirano”, che si apriva sulla campagna, fu abbattuta verso il 1877.
La Porta della Madonna della Guardia, che si affaccia sul seicentesco “ciassà”, fu chiamata per secoli “Porta della fontana”, perché conduceva alla fontana sita fuori le mura, presso le falde del Monte Piccaro, nell’attuale Piazza della Fontana, dove ancora oggi scorrono le acque del lavatoio pubblico, costruito nel 1902.
Dopo il 1637, quando nella notte tra il 1° ed il 2° luglio Borghetto visse proprio davanti alla Porta l’episodio più drammatico della sua storia, l’assalto improvviso dei pirati barbareschi, fortunosamente fallito, la salvezza della cittadina venne attribuita proprio alla presenza della statua della Madonna posta a guardia del paese nella nicchia della porta, che da allora venne denominata della madonna della Guardia.
La devozione alla Madonna della Guardia è proseguita nei secoli e ancora oggi, il 29 agosto, viene celebrata con una maestosa processione. Ogni cinque anni, inoltre, i festeggiamenti si svolgono per oltre un mese, con atti di devozione anche per mare.
Sulla porta, nei primi anni Novanta, in seguito ad un restauro, venne messo in luce uno “strano” piatto in ceramica, murato. Il piatto o bacino, è solo parzialmente visibile e costituisce un unicum, perché, a differenza degli altri rinvenuti su edifici religiosi, si trova su un edificio pubblico. Si ritiene che abbia una funzione prettamente decorativa.
Proseguendo attraverso Via Roma, il “carugio” centrale o percorrendo i “carugetti” laterali, bisogna alzare spesso lo sguardo sulle facciate, per scoprire antiche testimonianze, come una splendida trifora, rinvenuta sotto strati di intonaco, strane inferriate con due lettere dell’alfabeto, che erano le iniziali del padrone di casa (probabilmente il primo) che spiccano come uno stemma nobiliare e ancora, in alcuni angoli delle mura primarie che un tempo abbracciavano tutto il borgo, i camminatoi per le sentinelle o le feritoie a bocca di lupo per scagliare, protetti, le frecce contro il nemico.
Sulla Piazza si affaccia l’Oratorio di S. Giuseppe, sede dell’omonima Confraternita. Edificato nel 1685, era denominato “della Misericordia” o “della buona morte” e contiene un’opera di Giuseppe Badaracco, il Miracolo della Mula, che rappresenta un episodio della vita di S. Antonio da Padova, nel quale sono presenti anche i volti di alcuni borghettini del tempo e, sullo sfondo, una loggia con le sue arcate, che ancora oggi è visibile appena si esce dalla porta verso Ceriale, affacciata sulla piazza Madonna della Guardia. Giuseppe Badaracco (1605 – 1657) detto il “Sordo”, pittore genovese, allievo – dopo un inizio sotto Bernardo Strozzi– di Andrea Ansaldo, ha lavorato a Borghetto fra il 1644 e il 1655, lasciando tele firmate, siglate e datate. Le altre opere si trovano nella vicina Chiesa di San Matteo, in Via Roma.
Dalla Piazza, proseguendo verso monte in Via Marexiano e superata la storica arena estiva Cinema Vittoria, la più longeva dell’intera regione, si può raggiungere l’imbocco di uno dei sentieri che portano all’area del Castello Borelli. Attraverso il percorso, dopo un primo tratto roccioso ci si addentra in una tipica pineta e poi in un bosco di tipica macchia mediterranea, che ospita anche diversi esemplari di maestosi pini d’Aleppo. Percorrendo il sentiero si raggiunge la torre del Castello Borelli e, tra uliveti, si raggiunge Ceriale.
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