girovagando Borghetto Santo Spirito

Chiesa S. Matteo

La prima chiesa parrocchiale di Borghetto viene costruita sul finire del 1200 nel medesimo spazio in cui troviamo quella attuale.
La struttura originaria ci permette di immaginarla di forme ancora romaniche, o magari romanico-gotiche, a somiglianza della Cattedrale albenganese, ricostruita nello stesso periodo; una costruzione solida, dai muri spessi con poche aperture. Nella facciata si apriva, forse, un solo portale e, presumibilmente, una croce ornava il timpano della navata centrale. Era orientata liturgicamente con l’abside verso levante, così che il sole la illuminasse al suo spuntare e con la facciata a ponente, perché ne ricevesse l’ultimo raggio della sera. Per l’uomo del medioevo il sole era infatti simbolo di Cristo. Dobbiamo pensare che fosse anche allora dedicata a San Matteo.
Non molto tempo dopo che fu eretta questa chiesa parrocchiale si formò a Borghetto la Confraternita dei Disciplinanti Bianchi. I confratelli edificarono, a fianco dell’abside e dell’antico cimitero, l’oratorio di S. Maria Maddalena, che subì trasformazioni dopo che, nel 1685, fu fondato quello della Misericordia.
L’antichissima chiesa di San Matteo continuò per secoli e secoli ad accogliere i fedeli che vi accorrevano nelle feste ed in tutti i momenti importanti della vita sociale, familiare e individuale”
Forse la chiesa primitiva di Borghetto non aveva grandi pregi architettonici e pittorici: i tempi del Medioevo erano duri, le difficoltà della vita gravissime. Con il passare dei secoli, tuttavia, Borghetto si era ingrandito e popolato. I traffici facilitarono il formarsi della ricchezza nelle famiglie ed allora con generosità la gente di Borghetto se ne servì per far più bello il suo San Matteo, e l’11 ottobre 1621, iniziarono una “nuova fabbrica di Chiesa” che si concluse nel 1628.
Nel 1643, il 4 ottobre, il Vescovo Pier Francesco Costa inaugura l’organo costruito l’anno precedente a Genova dal pavese Giovanni Oltrachino e da lui collocato in S. Matteo nei mesi precedenti; lo stesso giorno il prelato incorona la statua di Nostra Signora della Guardia e il giorno seguente, al mattino vengono consacrate la Chiesa e l’altare maggiore; al pomeriggio sono benedette le due nuove campane.[Nello stesso periodo è presente a Borghetto il pittore genovese Giuseppe Badaracco, che su commissione di alcuni borghettini dipinge sei grandi tele, di cui quattro collocate, attualmente, nella chiesa parrocchiale. I suoi dipinti raffigurano: il Martirio di San Matteo, nell’abside, che rappresenta l’uccisione di Matteo: l’Apostolo è raffigurato al centro della tela mentre celebra la Messa in abiti sacerdotali. Sullo scalino in primo piano, le iscrizioni dedicatorie, la data dell’esecuzione (1644) e la firma del pittore, “Joseph Badaracus”.
Il Martirio di Sant’Agata: la santa, legata a una colonna in marmo, è sottoposta a tortura e il carnefice le taglia i seni con una tenaglia.
La Madonna con bambino e i santi Pietro, Erasmo ed Antonio Abate, pala dell’altare in capo alla navata sinistra. La composizione è articolata su due piani: nel registro superiore, al di sopra di una coltre di nubi, vediamo le figure sacre; in basso è la veduta del “Borghetto murato”, il paese ritratto da Badaracco nella sua struttura primitiva, con una testimonianza topografica di grande rilievo. Firma e data (1655) sono visibili sulla porzione destra della cinta muraria.
Giuseppe Badaracco (1605 – 1657) detto il “Sordo”, pittore genovese, allievo – dopo un inizio sotto Bernardo Strozzi– di Andrea Ansaldo, ha lavorato a Borghetto fra il 1644 e il 1655, lasciando tele firmate, siglate e datate. Le altre opere si trovano nell’Oratorio di San Giuseppe, in Piazza Madonna della Guardia.] …sul finire del Seicento l’abside della chiesa si ornò delle statue di San Matteo e di Santa Maria Maddalena, e nel 1715 si arricchì di un nuovo altare maggiore.
Non è noto l’autore della sacrestia che, nel primo quarto del 1700 la costruisce, rivestendone le pareti in legno di noce, a riquadri di varie misure, in parte scorrevoli, atti a celare vani e scomparti idonei alla custodia dei paramenti sacri. L’intera struttura è impreziosita dalla presenza delle caratteristiche “formelle” genovesi, scolpite nel legno massiccio, sia con disegno “a ragnatela”, sia a forme geometriche.
Conosciamo invece il nome dell’artigiano, Perasso di Loano, che costruisce all’inizio del 1800 il coro, il quale presenta motivi tipici dell’epoca, ma anche del precedente stile “direttorio”, oltre che del “tardo impero”.
Giungiamo agli inizi del Novecento, periodo nel quale vengono eseguiti i lavori di restauro della facciata.
Nel 1902 il valente progettista-decoratore Giovanni Rocchinotti di Borghetto esegue i detti lavori con grande maestria. La facciata viene abbellita con tre bassorilievi dello scultore Antonio Brilla (1813-1891).
Nel 1978 vengono ripulite le colonne dall’intonaco, onde rimettere in luce la loro struttura in pietra del Finale. Seguiranno, negli anni che vanno dal 1991 al 1993, altri lavori di restauro consistenti nel ripulire e rinfrescare le pitture della volta centrale e tutte le decorazioni all’interno della chiesa, nonché la pulitura e il decoro della facciata, il tutto eseguito dal noto pitto-re-decoratore Mariano Muratorio da Badalucco (IM).
Gli ultimi lavori di restauro conservativo sono avvenuti nel 1999 con interventi sulla parte lignea del coro e della sacrestia.”

Liberamente tratto dal libro: “La Chiesa di San Matteo in Borghetto Santo Spirito” – 1999

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